CAP. 1 Lo SPRAR

Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati è la rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono alle risorse del Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.

Gli enti locali, per l’attuazione dei loro interventi, si avvalgono della collaborazione delle realtà del terzo settore. Il coordinamento dello SPRAR è affidato a una struttura tecnica, il Servizio centrale.

1.1 Breve Storia dello SPRAR

1999/2000 Azione Comune: progetto europeo per l’accoglienza di persone in fuga dal Kosovo.

2000 Il Ministero dell’Interno avvia un confronto con gli enti locali e le ONG per verificare i presupposti per un sistema pubblico di accoglienza.

2001 Ministero dell’Interno, ANCI, ACNUR/UNHCR siglano un accordo per dare vita al Programma Nazionale Asilo (PNA) che viene avviato nel luglio dello stesso anno.

2002 La legge n. 189/2002 (c.d. legge Bossi-Fini) recepisce l’esperienza del PNA e istituisce: il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR)

il Servizio Centrale, il Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi per l’Asilo (FNPSA), a cui possono accedere gli enti locali.

1.2 IL Servizio Centrale

E’ la struttura di coordinamento del Sistema di protezione.

Istituito dal Ministero dell’Interno e affidato con convenzione ad ANCI in base alla leggen.189/2002.

Ha compiti di: informazione, promozione, consulenza e assistenza tecnica agli enti locali, monitoraggio sulla presenza di richiedenti e titolari di protezione internazionale, gestione della banca dati SPRAR per monitoraggio e per inserimenti.

Consentire a richiedenti e titolari di protezione internazionale di avviare un percorso personale di inserimento socio-economico in vista della (ri)conquista della propria autonomia.

La rete dello SPRAR realizza interventi di accoglienza integrata,

accoglienza materiale (vitto, alloggio),servizi alla persona (assistenza socio-sanitaria, inserimento scolastico, apprendimento della lingua italiana, orientamento al territorio e ai suoi servizi, orientamento legale

percorsi individuali di inserimento socio-economico).

Il Servizio centrale riceve le richieste di accoglienza per richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria, segnalati da

prefetture, CARA, comuni e associazioni, analizza le singole segnalazioni al fine dell’individuazione della soluzione di accoglienza più indicata

aI richiedente protezione internazionale, ha diritto all’accoglienza fino alla notifica dell’esito della Commissione territoriale ai sensi dell’art. 5 comma 6 d.lgs.140/05.

In caso di riconoscimento della protezione internazionale o umanitaria,

l’accoglienza deve articolarsi in un arco di tempo massimo pari a 6 mesi.

In caso di necessità debitamente motivata e riconosciuta, i tempi di accoglienza possono essere prorogati fino a un massimo di ulteriori 6 mesi (9 in caso di nuclei familiari in condizioni di oggettiva difficoltà).

I MSNARA o titolari di protezione hanno diritto all’accoglienza fino a 6 mesi dal compimento della maggiore età.

 

CAP. 2 Il progetto SPRAR di Acquaformosa

Il progetto “ Firmoza che accoglie” è stato finanziato per n. 15 posti ordinari, mediamente tre famiglie di cinque componenti. A cui si sono aggiunti nel 2012 altri 6 posti e nell’ anno 2013 ulteriori 22 posti straordinari per un totale di n. 42 posti complessivi.

Il 2014 è stato l anno dell’ espansione verso altre realtà territoriali infatti l associazione ha partecipato al nuovo bendo ottenendo la gestione di ben sei progetti disclocati nei comuni di San Sosti, Plataci, San Basile, Cerzeto, Cerchiara di Calabria oltre al progetto del comune di Acquaformosa. Almpliando cosi il bacino delle persone accolte.

2.1 il periodo dell’ accoglienza

L’ accoglienza di una nuova famiglia all’ interno di un territorio e in una società del tutto nuova, potrebbero generare delle difficoltà di inserimento, l’ arrivo di una nuova famiglia è quindi sempre motivo di attenzione da parte degli operatori, che in anni di esperienza ha generato un rito di benvenuto che è massimamente rispettoso delle origini e da una particolare attenzione alla presentazione della casa rimandando tutti gli incontri istituzionali ai giorni seguenti. Gli operatori assieme al mediatore si occupano di accompagnare le famiglie all’ interno delle loro case presentando i servizi e facendo trovare la spesa di benvenuto che varia in funzione delle esigenze delle famiglie nel rispetto delle loro tradizioni culturali e religiose. Si può dire che l’ accoglienza della famiglia avviene ben prima del suo arrivo, mediante una preparazione attenta ed effettuando ricerche su cultura e religione di provenienza.

Il secondo passo è l’ incontro istituzionale in cui il presidente e il sindaco incontrano la famiglia. In questo frangente viene loro spiegato il funzionamento del progetto e viene sottoscritto il contratto di accoglienza. Una volta sottoscritto il contratto di accoglienza si iniziano a erogare i vari servizi che vanno dal semplice aggiornamento del permesso di soggiorno all’ iscrizione al servizio Sanitario nazionale, all’ iscrizione scolastica e a tutti i servizi previsti dal manuale operativo dello SPRAR.

Progetti del 2014

Oltre ai citati progetti negli altri comuni a partire dal aprlie 2014 l’ associazione ospita ad Aquaformosa 22 migranti del progetto mare nostrum gestiti in collaborazione con la Prefettura di Cosenza